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Calabrone grosso insetto nero e molto pericoloso: vero o falso?

di Manuela Martano e Karen Power

FALSO! In pochi sanno che l’insetto che identifichiamo comunemente come calabrone non è altro che un’ape e precisamente l’Ape Legnaiola (Xylocopa violacea, Linnaeus 1758). Ape nera, di grosse dimensioni, senza dubbio spaventosa, ma poco pericolosa!

Il “vero" calabrone è una vespa di dimensioni grosse e minacciose, la cui puntura può addirittura essere letale. In Italia, i calabroni (o vespe) appartengono a tre specie: il Calabrone Comune (Vespa crabro, Linnaeus 1761), il Calabrone Orientale (Vespa orientalis, Linnaeus 1771) e il Calabrone Asiatico (Vespa velutina, Lepeletier 1836). Si riconoscono facilmente per il loro aspetto, caratterizzato, nel Calabrone Comune, dalla tipica colorazione gialla e nera, nel Calabrone Orientale dall’uniforme colorazione rossastra, spezzata solo da un’ampia fascia gialla sull’addome e nel Calabrone Asiatico dalla colorazione tendenzialmente scura con banda gialla o arancione verso il pungiglione, una fascia gialla più sottile vicino alla vita e zampe, anch’esse gialle.

Le tre specie sono tutte presenti in Italia, ma con diversa distribuzione e pericolosità per l'uomo. In effetti, i Calabroni non sono particolarmente aggressivi e raramente si accaniscono contro l’uomo. Al contrario, sono molto dannosi per le api, arrivando a distruggere e a saccheggiare interi apiari!

In Italia, gli apicoltori hanno sempre avuto a che fare con i Calabroni, ma ultimamente, in particolar modo il Calabrone Orientale, sta suscitando particolare preoccupazione nel mondo apistico in quanto responsabile di gravi danni all’apicoltura della Regione Campania.

Non si conosce il motivo per il quale tale insetto abbia intensificato la sua presenza nel nostro territorio e soprattutto perché prediliga le api mellifere. Le cause sembrano da ascriversi ai cambiamenti climatici che hanno indotto una diminuzione/ scomparsa dei suoi predatori e delle sue prede naturali associata ad un indebolimento sempre più frequente delle famiglie di api (ad esempio per carenze nutrizionali, patogeni, ecc.) che, quindi, risultano più facilmente attaccabili dai calabroni.

Appare evidente quindi che il tanto temuto "Calabrone nero" sia molto meno pericoloso dei Calabroni gialli e neri, colori che in natura indicano pericolo e necessità di tenersi alla larga.

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